Social Network: posso commettere reato con un post?

Pubblicato il 1 marzo 2024 alle ore 20:18

Posso commettere reato con un post sui social network?

La risposta è: assolutamente si! 

La diffamazione è un reato previsto dal codice penale che consiste nell'offendere l'onore o la reputazione di una persona tramite espressioni o comportamenti ingiuriosi, che possono consistere in affermazioni false, denigratorie o lesive della dignità altrui, posti in essere pubblicamente, oltre che in assenza del soggetto cui le affermazioni denigratorie o offensive sono rivolte, in modo tale da essere diffusi ad un pubblico indistinto o non meglio individuabile.

I social network offrono una piattaforma senza precedenti per la diffusione di contenuti diffamatori, offensivi e lesivi dell'altrui reputazione. Bisogna tenere a mente che l'onore e la reputazione sono diritti inviolabili dell'uomo e sono costituzionalmente garantiti.

Negli ultimi anni, i reati di diffamazione tramite i social network come Facebook sono aumentati in maniera esponenziale, portando ad una vera e propria esplosione di casi giudiziari legati alla pubblicazione di post offensivi.

L'articolo 595 del Codice Penale prevede la pena della reclusione fino a tre anni o multa non inferiore a €.516,00.

La Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che la diffamazione tramite internet è qualificabile come diffamazione aggravata, amplificata dalla capacità di diffusione dei social network!

Pertanto, la pubblicazione di un post offensivo rivolto ad un determinato soggetto su Facebook è stata considerata dai giudici quale reato di diffamazione aggravata, in quanto idoneo a diffondere l'offesa tra un gruppo numerose di persone . Per di più, like, condivisioni e commenti offensivi possono concorrere alla commissione del reato, ampliando la lesione della reputazione della persona offesa.

La diffamazione è un reato che si perfeziona nel momento in cui altre persone (diverse dal soggetto cui le offese sono rivolte) percepiscono un'informazione ingiuriosa.

Anche se non viene specificato il nome della vittima, è considerato diffamatorio se è facilmente riconoscibile dalla comunità.

Tuttavia, è importante che la persona offesa fornisca accuse precise, così come l'autore dell'offesa e i dettagli del profilo da cui è stata pubblicata, come stabilito dalla Corte di Cassazione penale nella sentenza n. 25420/2017.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha sottolineato che la responsabilità per diffamazione sul web richiede la prova dell'indirizzo IP dell'autore del post.

I social network rappresentano un terreno fertile per la diffamazione e altri reati contro l'onore e la reputazione. È fondamentale che gli utenti siano consapevoli delle conseguenze legali delle proprie azioni online e rispettino i diritti degli altri, evitando di diffondere contenuti lesivi attraverso le piattaforme digitali.

Se sei vittima di diffamazione o ritieni che qualcuno abbia leso il tuo onore e la tua reputazione contatta un avvocato che potrà fornirti tutti gli strumenti per la tutela dei tuoi diritti!

Carmine D. Alianelli

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